La mattina di Pasqua alle 11.30 a Forio d’Ischia, uno dei maggiori comuni dell’isola d’Ischia, si svolge la Sacra Rappresentazione della “Corsa dell’Angelo”. E’ organizzata dall’antica confraternita di Santa Maria Visitapoveri, che ha sede a Forio nella chiesa omonima, fondata verso il 1614 in Piazza Municipio.
Di tale rappresentazione si hanno notizie già a partire dal 1618 nel pieno periodo della Controriforma cattolica caratterizzata dall’utilizzo di sacre rappresentazioni per il convolgimento e l’evangelizzazione del popolo.
Essa è caratterizzata da un alto valore poetico e sembra una lauda uscita dalla fantasia poetica di Jacopone da Todi. Tema centrale è l’evento storico e teologico della Resurrezione di Cristo, liberamente interpretato dalla fantasia poetica dell’autore.
La rappresentazione si svolge così: l’Angelo si rivolge a Cristo mentre si intona il canto del Regina Coeli, secondo una melodia creata appositamente dai foriani e si inchina tre volte verso di Lui prima di cominciare la sua corsa verso la Madonna. La Madonna è accompagnata da san Giovanni che prova a consolarla dal suo dolore. L’Angelo corre verso la Madonna a darle la lieta Novella appena giunta fa tre volte l’inchino, sosta e sembra che intrattenga un dialogo con Lui. La Madonna si mostra incerta e costringe l’Angelo a ripetere la corsa tre volte, intanto Ella avanza con incertezza. Il momento emozionante è quando la Madonna vede il Figlio e inizia a correre verso di Lui per stringerlo tra le sue braccia. In questo momento le viene tolto il velo dalla testa e viene lasciato cadere. A quel punto l’Angelo si ritira verso il campanile della Basilica di Loreto per lasciare che la Madonna e san Giovanni abbraccino il Cristo. San Giovanni poi retrocede verso il campanile della Basilica di Loreto. La Madonna e Gesù Risorto procedono lungo il corso Matteo Verde mentre dai balconi vengono lanciati coriandoli colorati, scoppiano i mortaretti e il popolo si lascia andare ad effusioni di gioia per l’avvenimento. L’Angelo va incontro al Signore risorto per un ultimo saluto retrocedendo senza dargli le spalle sempre verso la chiesa di Loreto.
Ecco che in questo momento avanza lo stendardo dalla lunga asta con sulla punta un ciuffo di penne di struzzo. Si ripete il canto del Regina Coeli, quindi, lo stendardo viene calato per tre volte fino quasi a toccare terra, ma facendo attenzione che non la sfiori neppure. Se tutto riesce secondo il protocollo, la folla applaude alla bravura del reggitore dello stendardo. Quindi si ricompone la processione che procede per via Cardinale Lavitrano, in via san Vito, prima di scendere per via San Giovanni e Sant’Antonio, fino alla chiesa della Confraternita.
Il corteo parte dalla Chiesa di Santa Maria Visitapoveri in piazza Municipio intorno alle 11,30 in processione con lo stendardo verde, il pennacchio bianco di struzzo e la croce dell’arciconfraternita. I fedeli seguono il Cristo Risorto e l’Angelo fino a piazza Matteotti presso la fontana cittadina accompagnati dal canto del Regina Coeli. Le altre due statue, quella di san Giovanni e della Madonna sono sistemate lungo corso Matteo Verde nei pressi del portone d’ingresso dell’istituto Nautico al margine della strada.
Di notevole pregio artistico sono le statue dei personaggi della rappresentazione. La Madonna, San Giovanni Apostolo e il Cristo Risorto sono statue lignee opera di un ignoto scultore napoletano negli anni 1756-1757.
L’Angelo dorato è anch’esso una statua in legno opera della bottega dello scultore Francesco Mollica intorno al 1620. Oggi la statua originale non corre più e si può ammirare nella chiesa dell’Arciconfraternita di santa Maria Visitapoveri. Il suo ruolo lo svolge una statua realizzata circa vent’anni fa.
Anche da un punto di vista letterario questa rappresentazione presenta un canovaccio che interpreta liberamente il testo evangelico. La trama potrebbe essere questa: Gesù invia il suo Angelo ad annunciare alla Madre la sua resurrezione mentre essa si sta recando al sepolcro accompagnata da Gesù. L’angelo fa la spola per ben tre volte così come nella veglia pasquale la Chiesa annuncia nella liturgia della luce o del cero che Cristo è la luce del mondo e tre volte canta l’Alleluia che è l’inno della resurrezione e della vita. Lo scoprimento del volto della Madonna sta a significare il momento in cui la Chiesa viene illuminata dalla luce radiosa della resurrezione di Cristo che ha vinto la morte e ha riconciliato l’uomo con Dio.
Buona partecipazione!
Indicazioni bibliografiche: DI LUSTRO AGOSTINO, La Confraternita di Visitapoveri a Forio, Bologna, Li Causi Editore. 1983; ALBANELLI NUNZIO, Feste e religiosità popolari a Ischia, in DELIZIA ILIA (a cura di), Ischia d’altri tempi, Napoli, Electa, 1990; DI LUSTRO AGOSTINO, “La corsa dell’Angelo”, Ischia Oggi, 1 – 15 maggio 1974.